22 dicembre 2013

Smaug, la desolazione de Lo Hobbit


Ho letto il libro.
come molti di voi.
la prima volta avevo 12 anni. era stato un regalo di un'amica alle media, per natale. e mi ero innamorata.
Come approccio alla letteratura fantasy mi è sempre sembrato il mio ottimo inizio.
c'erano nani, c'era avventura, alcuni punti un po' troppo lunghi ma perdonabili a Tolkien, c'era il drago. IL Drago. c'erano un sacco di cose che succedevano in circa 400 pagine. epico. a quell'età, non amando ancora la lettura, divorai il libro, innamorandomene. l'ho sempre trovato un buon romanzo di formazione. il piccolo che trova il coraggio etc.. etc.. etc…
poi l'ho dimenticato lì. negli anni si aggiunti tantissimi altri libri vicino a quello, la libreria si è ampliata vistosamente. non l'ho più ripreso. fino all'anno scorso. quando vidi Lo hobbit. perché c'era una vocina che mi ripeteva "guarda che non era esattamente così…" così l'ho riletto.
e sono andata a vedere questo secondo capitolo.
torniamo all'inizio:
Ho letto il libro.
Peter Jackson ha letto indubbiamente qualcos'altro.
ora, sono tante le cose che posso digerire. gli orchi a profusione fin dal primo capitolo, i nani quasi tutti con una barba corta e curata che neanche appena nati, posso tollerare i nuovi pipino e merry, chiamati qua fili e kili, che dovrebbero smuovere il sindacato dei nani.  posso accettare che ci siano dei cambiamenti per far si che QUATTROCENTO pagine mal contate diventino una trilogia, ma alcune cose proprio non si possono perdonare. Legolas. Tauriel. che si invaghisce di un nano. un elfo che neanche dovrebbe esistere, si innamora di un nano. un colpo di fulmine. o un fulmine a ciel sereno. dipende dal punto di vista. cos'è, il sindacato attori ha tirato fuori le quote rosa? ne sentivamo veramente il bisogno?
ma facciamo un passo indietro. Legolas. su 400 pagine non c'è. soprattutto anche se ci fosse non inseguirebbe con un elfo inesistente 30 orchi, anche loro fantasmi, contravvenendo agli ordini di suo padre, qua reso perfetto psicopatico dissociato dalla realtà. e continuando a fare surf. che già nel LOTR non era dignitoso per la categoria orecchie a punta. uno vede Galadriel e poi Legolas che fa surf. non se po' vede. e oltre al surf fa anche la sboronata più grande di tutti e sei i film (nel prossimo non potrà MAI raggiungere un punto più basso), TIRA FRECCE COLPENDO AD OGNI COLPO UN ORCO STANDO IN BILICO SULLA TESTA DI DUE NANI CHE SONO IN UNA BOTTE CIASCUNO E VENGONO TRASPORTATI DALLA CORRENTE FORTISSIMA DI UN FIUME. supera anche il surf al fosso. o sull'elefante. è oltre. neanche Riddick sarebbe arrivato a tanto.
ora possiamo tornare all'elfa fantasma e al nostro nano macchietta che si innamorano. mentre lui è prigioniero degli orecchie a punta (no non questi) e sta giocando con un amuleto datogli dalla madre. lui che quando viene messo in gattabuia fa anche la battuta. tristissima. ma veramente triste. che vi risparmio, per lasciarvela gustare al cinema.
il nostro eroe diversamente alto viene salvato da lei, che ci regala  un'altra battuta altrettanto triste,  dopo che viene ferito da un orco che neanche doveva esserci lì. e viene lasciato a pontelagolungo. si Thorin, l'erede al trono di Erebor, quello che ha messo su tutta sta manfrina, con pochi ma buoni, quello che "il gruppo scarno riuscirà nell'impresa seppur sia disperata", ABBANDONA 4 suoi compari nella città. e uno lo lascia indietro perché ferito. due restano perché "o insieme o niente" e uno si addormenta. ora l'idea che si trova sulle pagine era "vado dal drago, CHE HA STERMINATO LA MIA FAMIGLIA, SI è PRESO CASA MIA E CI HA SFRATTATO, trovo un ladro e recupero la pietra per dimostrare che io sono il re sotto la montagna agli altri nani così che vengano con i loro eserciti e insieme sconfiggiamo il drago. un piano con qualche buco ma funzionale. prendo un pezzo e POI con i rinforzi, provo a uccidere un essere enorme che potrebbe far di noi carne alla brace. PJ ha interpretato questo con: ne ho recuperati solo 13, ho uno stregone e un ladro improvvisato, ma entro, uccido il drago e mi riprendo casa. un drago. Smaug, che non è neanche l'ultimo dei lucertoloni volanti. tante le critiche anche su Smaug e la conta delle zampe che non mi ci soffermo neanche perché l'ho trovata la lacuna meno pesante. comunque. in questa impresa IMPOSSIBILE per quasi tutti i giocatori di ruolo, che lui si sente così sicuro da lasciare addirittura quattro compari indietro. che nel mentre combattono orchi che non esistono qua, e grazie al super elfo californiano (ci sono momenti in cui ti aspetti di vedere comparire il tatuaggio "ho le onde nel sangue") e alla ribelle inesistente sopravvivono. ancora non ci è dato sapere come andrà a finire questa "interessante" sottotrama.
prima di tutto questo, lo so oggi sono disordinata nei racconti ma spero mi perdoniate, c'è la camminata nella foresta. nel libro ci sono momenti in cui il senso di oppressione, stanchezza e disorientamento, sono tallenti grandi che pensi "ti prego esci da sta mischia di foresta". nel film si riduce tutto ad un quarto d'ora scarso. su quasi 3 ore di film. qua ci sono 2 minuti per perdersi nella foresta, 6 nel combattimento con i ragni e il resto per farsi prendere dagli elfi che poi ammazzano gli altri ragni. ok gli esseri con troppe zampe per i miei gusti, ci sono. ma ci sono anche giorni in cui i nani inseguono le luci degli elfi che festeggiano e non si fanno raggiungere. si perdono anche fra di loro. Bilbo usa a profusione l'anello. e POI vengono presi dagli elfi, stremati dai giorni senza cibo. con incidenti di vario tipo. qua no 15 minuti scarsi e siamo prigionieri. di UN PAZZO PSICOPATICO che non è altezzoso, è solo PAZZO. "UH c'è UN NECROMENTE CHE POTENTISSIMO CHE INSEGUE L'UNICO (ANELLO), CHIUDO I MIEI CONFINI" -ma mio figlio ha sentito odore di f..a ed esce da solo con lei  va bene lo stesso-. svilente, per non dire assurdamente ridicolo.
la fuga resta più veloce che nel libro, anche perché qua pare che si fermino al massimo qualche ora, nello stampato si parla di giorni, ma va bè capisco che i tempi cinematografici siano differenti.
scappano e a parte la scena di legolas che saltella sulle teste, orchi che li vogliono morti e barili aperti, credo per dare visibilità agli attori, visto che il Bilbo letterario è più astuto e chiude i barili, mette labello e via tutti verso la città. qua no tutto a vista e pesci di contrabbando che nascondono i nani per farli entrare a pontelagolungo. va bè, visto il resto uno ci passa sopra. d'altrove è cinema.
nel mentre, visto che a Gandalf il cache lo avevamo già pagato, abbiamo questa meravigliosa serie di scene in cui incontra il negromante. che si rivela come Sauron. (e come te lo fa vedere PJ va oltre la tua immaginazione di nerd, perché è FAVOLOSOMANTE FAOVOLOSO. fichissimo. la computer grafica è strepitosa, ti fa fare "ohhhhhhhhh"). ora, se Tolkien avesse scritto questo passaggio, probabilmente lo hobbit sarebbe stato più lungo di circa 500 pagine. magari 500 no ma 200 tutte. perché va dove gli hanno detto che questo fantomatico negromante vive, combatte gli orchi, e poi si fa imprigionare da Sauron, dopo aver fatto -finalmente- un sacco di lucine. e quando vedi la scena ti senti un bambino davanti ad una vetrina di un negozio di giocattoli, bava a profusione e sgomento fantastico. Non esiste ne lo hobbit. non c'è. capisco che bisognasse giustificare un viaggio fino in nuova zelanda per l'attempato gandalf, ma non c'è. anche perché se ci fosse stata, tuta la parte in cui Gandalf va da Saruman nel LOTR per chiedere notizie sull'anello e il suo padrone non avrebbe senso di esistere. lo hai visto palesarsi davanti ai tuoi occhi 60 anni prima che bisogno hai di andare dal matto sulla torre nera pro disboscamento selvaggio? si vede che nel prossimo film fa perdere la memoria a gandalf. va a vedere, un amnesia a quell'età ci sta.
ma torniamo alla nostra combriccola di siamocosìamicichevilascio indietro, tanto siamo già troppi per un drago solo. arrivano dove la mappa suggerisce esserci una porta, si scoraggiano subito e tornano indietro. per cui scendono passando per una statua ENORME di un nano e quando non si vedono più Bilbo, rimasto dalla porta, ha l'illuminazione e la serratura compare. chiama gli altri che, non essendo più in vista, ci mettono due secondi netti a risalire quello stesso pezzo di montagna che alla prima andata aveva richiesto quasi mezza giornata. Gimli aveva ragione, i nani sono scattisti nati. roba che neanche Bolt. entrano, Bilbo si fa la chiacchierata con il drago, fra la'ltro in bella vista per la maggior parte del tempo. d'altronde l'unico a ricordarsi che ha un anello dell'invisibilità +500 resta solo Tolkien, scappa dalla fiammate (è bellissimo anche Smaug che si prepara a sputar fuoco), e continua a chiacchierare, per poi tornare dai nani i quali escono e dopo une serie di eventi racchiusi in poco tempo si fanno inseguire da Smaug, che continua a fare il drago sputafuoco, si fanno accendere dallo stesso le fornaci spente da anni, e in qualche minuto riescono a far si che l'oro si fonda, fluisca verso uno stampo, crei un nano d'oro gigante che LENTAMENTE MOLTO LENTAMENTE per i minuti che gli si concedono si scioglie e ricopre in drago che non muore ma si libra in cielo uscendo dalla montagna, in UNA PIOGGIA DI GLITTER per dirigersi verso pontelagolungo all'urlo di IO SONO FUOCO; IO SONO MORTE IO SONO SMAUG. Bilbo VELOCISSIMO esce, si nasconde dietro una pietra e dice "che cosa abbiamo fatto" e… titoli di coda.
si titoli di coda. con questa "allegrissima" canzone. che ti entra in testa e non puoi fare a meno di ascoltare alla nausea ma che se ti soffermi sul testo non puoi che farti prendere da una certa depressione epica.
ora, il film di per sé, se non pensi che ci sia un libro alle spalle, se dimentichi quello che hai letto, se fai finta che Tolkien ha scritto un'altra cosa, è bello. visivamente d'impatto, tempi serrati, un sacco eventi, un drago che lascia, un Sauron che lo vorresti in casa solo per la sua presentazione epica (vuoi mettere quando hai gente a cena? "e qui c'è Sauron -mega occhio di fiamme con lui che esce in armatura- un mio amico di infanzia"), battute a volte carine, immagini spettacolari, combattimenti a profusione.
poi però esci dal cinema e ti ricordi che tu un libro con quel titolo lo hai letto. e non era così.
c'è da dire che PJ agevola la rilettura, perché quando esci, la voglia di ridimensionare Lo hobbit, ti resta. minimo per i ricordi di infanzia. perché hai voglia di riassaporare la magia che avevi vissuto allora. e così, arrivi a casa, prendi il libro e ti perdi nella logorroica e precisa descrizione che fa Tolkien dello stesso viaggio.