malinconia, tristezza, non saprei bene come definirla ma sopratutto non saprei dire il perchè. in vacanza da sola ci sono andata molto più spesso che in compagnia, non mi sentivo sola, ecco vogliosa di essere abbracciata un istante. avevo bisogno di un abbraccio. mentre salutavo Londra, volevo qualcuno a fianco a cui aprire i miei pensieri. un cappellaio matto a cui aprire i sussurri. a me il bian coniglio non piace, troppo di corsa, troppo impegnato, ho sempre preferito il matto che ha perso qualche giorno del calendario e beve litrate di tea, io d'altronde proprio in bolla non sono, nel mio piccolo mondo, e di tea ne bevo tantissimo sarà per questo che ho sempre cercato persone che fossero più simili allo spostato che al corridore... buona parte degli uomini a cui mi sono accompagnata, qualche rotella l'avevano dimenticata in giro... l'uomo interessante ha qualche valvola dispersa nel mondo, suo o reale. la vedo così, adoro i prodotti di nicchia. ecco oggi un abbraccio avrebbe reso perfetta la giornata. di quelli silenziosi, che non devi neanche chiedere, perchè vengono da soli, ci si guarda e le braccia ti cingono stringendoti forte, ti pervade un calore unico e tutto va un pò meglio.
un abbraccio. semplicemente.
e poi si ricomincia.
comunque poi in negozio ci sono andata, avevo bisogno di tirarmi un pò su il morale, visto che non potevo avere ciò che mi avrebbe reso felice, mi sono buttata sui dolci di Fortnum&Mason. che per chi non lo sapesse, è il luogo definitivo per i golosi. sono talmente belli che è quasi un peccato mangiarli... a casa riporto del tea (lo so che non è un dolce ma la scatola non si rovina ed è graziosissima) e delle caramelle che mi hanno ricordato la mia infanzia, colorate, iquirizia inglese. mia nonna ne aveva sempre una ciotola. io ne ho un barattolino, non ci stava più grande in borsa.
magra consolazione i dolcetti, però restano strepitosi.
alla fine, la giornata è volata con questo alone di tristezza, ho fatto la spesa, sono venuta a casa e dopo la doccia, guardando fuori dalla finestra, c'era l'arcobaleno a salutarmi...
... alla fine uno pensa che prima o poi quell'abbraccio mi troverà...
e sarà mio, nostro...
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