4 agosto 2010

studi sociologici...

sono a malpensa dalle 12 di stamattina... ok potevo prendere un paio di trasporti dopo e arrivare in aeroporto ad un orario un pò più vicino all'imbarco, ma non avevo voglia di girare per Milano con valigia e borsa pc (che fra l'altro la malandrina mi ha abbandonato in metropolitana obbligandomi ad un acquisto al volo per non dover arrivare in aeroporto con tutto in mano, questa volta non era preparata con il piano B) e poi trovo che nei grandi luoghi di passaggio ci sia una fauna che meriti attenzione... non ho tirato fuori la macchina fotografica perchè sarei stata un pò troppo vistosa per cui non ho potuto documentare però in 3 ore ho già visto cosa che voi umani nemmeno immaginate...
intanto si sa che la donna che viaggia è un flagello divino, mi ci annovero anche io nella categoria. abbiamo più versanti tutte però con un denominatore comune: il volume dei bagagli... il mio ha raggiunto i 14,7Kg e solo perchè non avevo alternative che contenermi. ance perchè la metropolitana di Milano non è pensata per una donna che i bagaglio se lo deve portare da sola giù per le scale... comunque...
ci sono donne che hanno pile e pile di bagagli su di un povero carrello che invoca l'immunità, sembra l'urlo di Munch... a seguito hanno sempre uomini con sguardi afflitti e una borsina che da come facilmente si intuisce, contiene l'intero loro bagaglio per il viaggio... si ammettiamolo, una signora che va in vacanza occupa tutti gli spazi disponibili. l'ho fatto anche io le rare occasioni in cui sono andata in vacanza accompagnata "caro, con che valigia pensavi di partire per una settimana?" lui ottimista ha sempre tirato fuori uno zaino o una cosa che non riesco neanche a considerare valigia da quanto sono striminzite le dimensioni. e io che lo guardavo, occhio languido "ma no dai stiamo via 7 giorni... ti servirà qualcosa in più" a questo punto scatta lo sguardo rassegnato, tira fuori una valigia degna di questo nome e non fa neanche la domanda "ti serve dello spazio?" lo sa già.
oggi di donne che viaggiano da sole ne ho viste pochine pochine... in compenso ho assisitio ad una scena molto evocativa, 2 donne e 3 uomini, una donzella che sfodera voce mielosa e sguardo languido prima di pronunciare "ma non è che qualcuno mi porta anche questa?". l'anche questa era riferito ad una borsa piccola e leggera, era palpabile la leggerezza... dai su un pò di dignità, almeno quella portatela, i 3 baldi giovini stanno già trasportando un'intera casa di cui loro posseggono il 2% in 3... e invece no, uno dei tre si gira, sorride e si prende anche l'ultima borsina...
non ci sono solo italiani, voglio dire sono a Malpensa, comunque sia questo discorso non cambia per nessuna etnia...
in compenso poi ho visto alcuni uomini alle prese con oggetti realmente fuori dall'ordinario...
voglio dire, vai in vacanza e cosa riporti a casa? un lettino per bambini della peg perego... non puoi dirmi che da dove vieni non c'è un negozio che ti venda o stesso articolo. non dirmi neanche che ti è costato meno perchè fra l'acquisto, il prezzo del sovrabagaglio e la scomodità di portarlo fino in aeroporto e poi di farlo giungere a casa vai a pagare di più. non puoi dirmi che non è vero! ma loro no, famigliola inglese con tanto di lettino andavano felici verso l'imbarco...
c'era anche i cinese che oltre alle valigie stava imbarcando un forno a microonde... giusto per sfatare il mito che loro cucinano tutto fritto come mi ha fatto notare un amico... stanno provando a conquistare anche il mondo della culinaria... c'è quasi da aver paura...
quello che mi lascia perplessa è osservare le famiglie. lo so non dovrei viaggiar da sola e sopratutto dovrei trovare un hobbie diverso dal scrutare la gente che mi passa vicino... però non ho di meglio da fare :) e poi mi piace guardare la gente... si capiscono tante cose e spesso ci si sente proprio fortunati. voglio dire, torniamo alle famiglie, sia che siano in partenza sia che stiano arrivando, nella maggior parte di loro si percepisce il silenzio che c'è fra i due adulti. sembra quasi che non si conoscano. lui porta i carrello, lei guarda la prole, poche parole scambiate, lei con sguardo instizzito lui con la rassegnazione stampata sulla fronte... hanno una stanchezza che va oltre il viaggio. è qualcosa di radicato. io non voglio finire così. io voglio divertirmi della mia controparte e voglio essere felice guardandolo. preferisco mille volte viaggiare da sola che ridurmi così. ho anch'io una mia vena romantica lo ammetto che però è fatta di piccolezze. "la cura" di battiato rende abbastanza l'idea. UN uomo senza pensare che mi annoierà, senza pensare che "tanto si può sempre divorziare". un uomo per tutto il tempo che c'è, pregi e difetti. queste che vedo sono famiglie stanche che si richiudono su se stesse creando due solitudini che si incontrano solo quando il bambino pronuncia delle parole... persone stanche, vecchie ormai nell'animo, rassegnate...
ci sono poi gli uomini che viaggiano a gruppi... pochi bagagli ed un commento su ogni essere di genere femminile che attraversi la loro strada. tengono d'occhio il parco con occhio di falco, se a km una femmina (no non me la sento di definirle tutte donne, alcune lasciano parecchi dubbi in proposito) tira fuori una sigaretta, si materializzano alla velocità della luce con l'accendino e un sorriso smagliante. da non credere l'attenzione che prestano in questo giochino... e poi sono io quella che dovrebbe trovarsi uno svago per ammazzare il tempo...
poi ci sono i bambini lasciati a se stessi, che quasi ti chiedi se i tristi genitori abbiano deciso di liberarsene abbandonandoli in aeroporto. girano come bestiole selvagge per il terminal cercando di fare i maggior danno possibile... neanche a dirlo sono italiani... il bambino straniero ha sempre una sua compostezza ed educazione... e poi è sempre a raggio della madre che lo tiene sotto tiro...
mi è appena passato a fianco il gruppo della chiesa che va in pellegrinaggio! ho trovato un posto favoloso! si ho passato un paio di ore alla ricerca spasmodica di una presa di corrente, che sembra non aver significato a Malpensa... dopo averne trovate 6 in posti discutibili (la meno drammatica era fra le porte del bagno) e dopo aver trovato ospitalità per 30 minuti presso un nerd organizzato con tanto di presa multipla e prolunga lunga km, ora ho scovato il mio piccolo paradiso e sto passando per una barbona tecnologica... che di per se è un controsenso... sono abbarbicata sul mio carrellino con il bagaglio principale disegnato con i fumetti per renderlo riconoscibile come poggia schiena, ho un portatile in grembo attaccato alla corrente come un vecchietto asmatico alla bombola dell'ossigeno, una borsa fra le gambe che non si capisce bene cosa potrebbe tirar fuori, come mary poppins, nella migliore tradizione. ho la faccia un pò stanchina visto che sono sveglia dalle 7 e non è che sia proprio andata a dormire con le galline... però vi dirò, sono molto molto sorridente, cosa che a quanto pare mi contraddistingue dalla maggior parte dei viaggiatori qua dentro...
in compenso, visto che quello che pensano gli altri di me non mi tange minimamente, ho una vista strepitosa! sono a fianco ad una vetrata che da sulle piste e fin qui niente di eclatante, ma c'è un cielo imbarazzante! ci sono le nuvole che sembrano disegnate, quasi immobili, in 3D danno proprio il senso di profondità, una meraviglia! lo so mi entusiasmo di poco... però ho buttato via il giornale di stamattina per cui la giornata ha ripreso l'ottimismo e il sorriso del risveglio.
ora mi appresto ad insinuarmi fra i fedeli pellegrini... fra poco mi aprono l'imbarco... prolissa come sono non posso che dire: continuerò comunque a scrivere, trovo i miei racconti di viaggio divertenti. si si me lo dico da sola ma in fondo chi se ne frega :)

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